Una domanda fondamentale ce la dobbiamo porre: conviene fare investimenti? Sottolineiamo che cercare di trarre profitto dal proprio denaro è più che giusto e saggio ma talvolta i costi e le tasse sui rendimenti portano a ridurre o anche azzerare i benefici dell’investimento. I Pir sono una buona soluzione.
Cosa sono i Pir?
I Pir, acronimo di Piani Individuali di Risparmio, sono una forma di investimento particolarmente adatta a piccoli investitori. Prima di entrare nel succo della questione, dobbiamo rilevare come quasi tutte le forme di investimento sono sottoposte a tassazione dei rendimenti in misura del 26%.
In pratica, un quarto di ciò che si guadagna dall’investimento lo prende lo Stato. L’investitore mette a rischio il proprio denaro e se l’investimento ha successo, il rendimento viene pesantemente eroso dalle tasse.
Nell’investire il proprio denaro occorre fare attenzione non solo su cosa si investe ma anche ai costi dell’investimento stesso. Spesso viene applicata dal proponente, una somma di ingresso nell’operazione e poi ci sono le spese di gestione e percentuali sul rendimento ottenuto.
Aggiungendo a questo anche la tassazione sugli utili, il rischio è di trovarsi con un pugno di mosche dopo aver rischiato il capitale. Tutto ciò non sembra un grande incentivo ad investire, bisogna trovare forme di investimento che siano meno onerose e i PIR sono una di queste.
Come investire in PIR
Già analizzando il nome di questa forma di investimento, troviamo la parola individuali. Ciò indica che i PIR si rivolgono a singoli soggetti che scelgono di investire il proprio denaro su un qualcosa.
Questo qualcosa sono imprese ma esiste un vincolo fondamentale. Le imprese su cui investire non devono essere quotate in Borsa sull’indice FTSE Mib mentre possono essere quotate su altri indici quali, ad esempio, lo STAR.
Nell’intenzione del legislatore, i PIR sono rivolti principalmente verso piccole e medie imprese, non quotate, che sono una parte importante del tessuto economico italiano.
I PIR, quindi, vanno a finanziare PMI e StartUp favorendo la loro crescita e sviluppo. Il vantaggio fondamentale dei PIR è l’agevolazione fiscale: i rendimenti sono esenti da tassazione purché l’investimento venga mantenuto per 5 anni.
Certo è sempre possibile ritirare l’investimento anche prima dei 5 anni ma in questo caso si perdono i benefici fiscali e ci si trova a pagare la tassazione sui rendimenti ottenuti fino a quel momento.
Rischi dei PIR
Il rischio nei PIR è piuttosto elevato. Attraverso questo investimento si acquisisce una parte capitale dell’impresa, quindi ci si sottopone a tutti i rischi legati al suo andamento.
Si stima che negli anni passati, il 70% degli investimenti sotto questa forma abbiano registrato più perdite che utili. Il problema è che si spera sempre nello sviluppo, quindi nell’aumento di valore dell’impresa su cui si investe ma non sempre è così.
Particolarmente nelle StartUp si assiste ad una percentuale molto alta di chiusura dell’attività entro i primi anni di vita della stessa. I problemi sono legati soprattutto a ricerche di mercato carenti.
Il prodotto delle StartUp, per quanto innovativi e spesso geniali, non corrispondono alla richiesta del mercato. Piani marketing sbagliati, strategie di mercato altrettanto sbagliate, portano al fallimento della StartUp.
Chiaramente l’andamento negativo dell’impresa su cui hai investito porta ad una perdita del capitale, se va bene parziale, nel peggiore dei casi totale.
Un altro limite dei PIR è che questi possono essere rivolti solo al mercato domestico, quindi escludono la possibilità di investimento su realtà estere, a meno che queste non abbiano una presenza stabile sul territorio nazionale.
Ancora, sul piano dell’entità dell’investimento, questo non può essere superiore, per ciascuna impresa su cui si investe, al 10% del capitale dell’impresa stessa.
Se desideri investire in PIR puoi rivolgerti ad operatori fisici, Banche eccetera, oppure farlo attraverso piattaforme Online che offrono questo investimento. In ogni caso ti consigliamo di informarti bene soprattutto rispetto ai costi dell’investimento.